Letter From The Editor. The Way Ahead: tutta salita!

By Luigi Cavarocchi

LUIGI CAVAROCCHI, Marzo 2023

Voglio iniziare quest’esperienza dell’Elefante Blu con una piccola nota autobiografica che, per quanto possa andare avanti mi auguro che sia sempre un porto sicuro per quanti vogliano sognare nel caos della moltitudine di scelte e strade sbagliate che si imboccano in età piuttosto giovanile. Non carichiamoci di pensieri ulteriormente negativi per quanto inutili e così poco fondamentali, la nostra vita ha ancora molte realtà ignote e del tutto sfuggevoli, da dover esplorare. Vi spiego sinteticamente perché nasce questo blog, una dimensione di carattere creativa e riflessiva a cavallo tra il fashion system, cultura, politica, economia e società, e di come erronamente senza rendermene conto sono giunto fino a qui. Questo perché? Dobbiamo andare un pò indietro di un qualche anno. Ricordo ancora era il 18 ottobre del 2008 avevo compiuto da un paio di settimane quattordici anni ed ero seduto nella fila centrale dei banchi proprio dinanzi la cattedra svolgendo il mio primo elaborato scritto di italiano. Il risultato, accompagnato da un nuova sensazione quella dell’indecisione e dell’ansia, fu tremendamente deludente: presi tre. E non finì lì, feci una bella tripletta di tre per tutto il primo quadrimestre. A guardare indietro sembra abbastanza bizzarro, ad oggi non smetto più scrivere, come un flusso continuo che si inserisce all’interno di una storia unica e personale che riesce a narcotizzare tutti gli errori commessi ( mi viene da dirvi che a volte le scelte prese per compiacere qualcun altro, piuttosto che se stessi si possono rivelare deleterie. Ma questo è un altro capitolo, avremo tempo per parlarne). Preferisco, ora, sottolineare il fatto del perché una persona che non sapeva metter due frasi di fila, ha deciso di avviare un blog. Sorprendende, vero! Provo sinteticamente a rispondere a questo dilemma, che devo dire sono anni che lo porto assieme a me con altri interrogativi. Quando si arriva ad un punto di rottura nelle proprie vite, tale per cui devi imboccare una strada prima o poi, e con l’aiuto di un pizzico di dialettica, un attitudine critica e tendenzialmente provocatoria, fortunatamente per me quel ragazzo impacciato della tripletta di tre ne ha fatta (almeno un pò) di strada. La parte più interessante di un processo di crescita è guardarsi alle spalle per poi scoprire, se non si ha troppa paura, che siamo unici, speciali, veri ed irripetibili nel mondo che ci circonda. Una persona a cui molto affezionato, mi disse non molto tempo fa, passeggiando in quel di Roma, che siamo un unica realtà esistenziale sempre in divenire, e per trovare uno scopo nella vita non serve andare troppo lontano ma coltivare i propri talenti, ed il talento, aggiunse è avere una grande passione. A questo breve ma efficace consiglio ho dovuto unire un tassello in più che mi ha concesso solo l’esperienza, avere talento significa essere capaci di scegliere la propria strada, ma per farlo serve convinzione, coraggio, e perché no, anche un pizzico di creatività (ed una buona dose di fortuna). Solo in tal modo sono riuscito, non senza fatica, ad addentrarmi in quelle che inaspettatamente ho scoperto essere le mie passioni, alcune già note, altre solo il tempo ha fatto venir fuori ed ho lentamente iniziato ad apprezzarle. Ecco perché ad oggi ho scelto di provare ad unire (impresa titanica) una moltitudine di argomenti e realtà tra loro totalmente estranee, ed estremamente eterogenee. Il mio percorso di studi è quello del diritto che all’apparenza risulta essere sterile e poco malleabile a contaminazioni, ma giocando e cercando di incastrare i vari pezzi tra loro (non senza difficoltà), tutto nella vita può prendere forma, nuove e divertentissime metamorfosi che vorticosamente si legano e mescolano tra loro, basta solo fare quel piccolo passo in più. Ed ecco che tutte le resistenze personali si sono schiuse nell’incontrare il diverso, l’estraneo mi ha appunto condotto a percorre questa strada che in parte voglio condividere con voi. Presto, però, l’attenzione a sottolineare che non sono un intrattenitore di cabaret, per quanto mi entusiasmi e diverta l’idea, bensì ci tengo a voler rendere interessante e perché no, anche divertente le tematiche che tratteremo assieme. Passeremo quindi dal Fashion System ai défilé delle principali capitali mondiali della moda, attraversando le zone turbolente di confine con le questioni sociali e politiche che per certi versi vi si esprimono. Tutto è politica nella società e sovente ricordo a me stesso, che le grandi rivoluzioni culturali partono dai movimenti di pensiero più radicali che necessariamente si riflettono nella cultura quotidiana, e su noi stessi. L’uomo, la persona, il cittadino altro non è che un riflesso politico della società e del pensiero culturale in cui vive ed è immerso,lo stesso vale per i suoi vestiti, amici cari. Siamo quel che mangiamo, ma sopratutto quello che indossiamo. Questo momento di estrema tensione sociale non può escludere minimante il settore della moda dal fare una riflessione più profonda di quel che non stia già facendo. Perciò se qualcuno se ne esenta, ci proveremo noi assieme a riflettere su quanto sia determinante la capacità mediatica ed immediata di comunicazione ed impatto culturale del Fashion System sulla società, sopratutto per le tematiche di sensibilità maggiore. Ma non ci soffermeremo solo sulla moda e la politica, spazieremo sulle tematiche più diverse, che vanno a porre l’accento sul design e l’urbanizzazione, la preservazione dei patrimoni ambientali ed artistici, sino a vedere come il tutto si combina nel turbolento vortice della storia e dell’arte, dai grandi classici sino a più contemporanei, mi azzarderei dire anche attuali (ma non voglio far storcere il naso ai puristi dell’arte e storia classici). L’importante però è mettersi in una prospettiva scomoda, che consente di spronare il proprio punto di vista ad andare oltre i propri limiti, sconfinare, essere totalmente disorientati come quando si scende a velocità massima da uno scivolo. Quando si arriva alla fine cerchi qualche secondo di capire dove sei, cosa fai, dove stai , con chi sei e soprattutto chi sei. Su questa nota di totale disorientamento che vi do il benvenuto nel mio piccolo modo! Ripeto in questo viaggio i colpi di scena, non mancheranno mai. Ma questo è un capitolo tutto nuovo da scrivere assieme. Per il resto non mi rimane che auguraVi buona lettura.

Luigi Cavarocchi, L’ElefanteBlu, Milano, Maggio 2023